Se un giorno ne avessi l’opportunità, dovrei scrivere un intero libro sulla “questione della creazione”. Quella che ho vissuto a teatro, in un musical, per uno spettacolo-concerto o un balletto.

Prima di tutto perché, per quanto mi ricordo, la televisione è stata “la mia prima occasione, il mio primo palco” da giovane ballerino, che mi riporta indietro a quel periodo un po’ folle degli anni ’90. Il giovane adolescente che ero allora è entrato nelle case degli italiani attraverso il piccolo schermo all’età di 14 o 15 anni….E poi, senza che io chiedessi nulla e in modo completamente inatteso, Mediaset mi richiamò 20 anni dopo. Non avrei mai osato sognare un’avventura del genere!

Questi 7 anni straordinari hanno cambiato in qualche modo la mia vita personale e professionale.

Questo bellissimo viaggio l’ho fatto proprio grazie a Maria de Filippi. La sua fervida intelligenza e la sua profonda sensibilità hanno fornito un’identità unica a questo programma.

Abbiamo dovuto rischiare e accettare di metterci in discussione ogni settimana, in ogni nuovo spettacolo, chiamando a raccolta l’immaginazione e l’invenzione di tutti. Come in un lungo processo di lavoro in cui il teatro, la danza, le arti circensi e il canto impongono le loro leggi e discipline al tempo, così il tempo imponeva le sue a noi. Da questo punto di vista, è stata per ogni membro del nostro team artistico una delle più grandi prove di forza mai compiute.

I 7 anni di creazione di Amici sono stati un po’ come vivere una storia appassionata: intensa, dura, bella, senza compromessi, straordinaria e piena di colpi di scena! Una storia in cui le menti, le voci e i corpi degli studenti, così come quelli dei ballerini professionisti e di me stesso, sono stati messi a dura prova, tanto frenetico è stato il ritmo.

Proprio come i candidati di Amici, a volte mi sono sentito uno studente tra gli altri. Perché questa esperienza mi ha insegnato molto su come possiamo spingere i nostri limiti creativi in un tempo molto ristretto.

Per darvi un’idea: ogni settimana bisognava realizzare ben 20 quadri per PRIME in 4 o 5 giorni con almeno 10 mestieri diversi (tra cui falegnami, pittori, produzione), cioè in totale non meno di 2000 quadri in 7 anni! Più tutti quelli che sono stati creati e che non avete mai visto!

Un amico che viaggia molto mi ha detto: “I quadri che realizzi per Amici portano un’anima in più alla porta delle case e delle famiglie”. Che tu abbia 7 o 77 anni, sentire la poesia e poter provare l’emozione dietro lo schermo in un programma per il grande pubblico in prima serata è quasi inesistente nel nostro tempo.” Questo riconoscimento è uno dei complimenti più belli che abbia ricevuto.

Quando ci penso, mi dico che se queste creazioni hanno ottenuto così tanta attenzione dagli spettatori, è perché alcune di esse hanno offerto al pubblico un dialogo di verità, trattando temi e storie legate al contesto sociale dell’epoca: la lotta contro la violenza sulle donne, l’omofobia, l’antisemitismo, la violenza nelle scuole, ecc. Molto umilmente posso affermare che poter partecipare a far luce sulla società umana e su tutto ciò che la compone è stato per me un onore. Ed è stato anche un atto di coraggio da parte del team Fascino, che non ringrazierò mai abbastanza.
In un’intervista un giornalista mi chiese “Come fai?”. Risposi che il ritmo di Amici mi ricordava quello di una maratona. La sensazione di essere su un tapis roulant 24 ore su 24 e di essere alla continua ricerca di un articolo di giornale, di un quadro di un grande maestro della pittura, di un film, di un personaggio storico, di chiunque o di qualunque cosa possa ispirarmi.

In questi anni ad Amici, quella che era solo una sensazione si è andata rafforzando: non siamo nulla senza l’altro. E che la creazione non è un processo miracoloso che cancella tutte le difficoltà. Al contrario, le fa incontrare continuamente, ogni volta che entrano un allievo o un ospite, e ogni volta tutto deve essere rivisto e reinventato. Quando mi è stato chiesto di selezionare alcuni quadri di Amici da inserire in questa pagina, confesso che ero un po’ in difficoltà. In primis perché parliamo di quasi 2000 quadri e non li ricordo tutti. Gli estratti che vi propongo di seguito sono alcuni dei miei preferiti, e altri ne seguiranno. Volete partecipare e suggerirmi quali vorreste vedere o vedere di nuovo?

Per gli studenti e gli artisti professionisti che li hanno eseguiti, alcuni sono stati avventure senza rete, che hanno richiesto lunghi e talvolta rischiosi periodi di prova.

Giuliano